
Vi raccontiamo in questo articolo la prima produzione letteraria di Marta Aidala, giovane libraia fresca di diploma alla scuola Holden, che si apre al pubblico tramite il personaggio di Beatrice.
Beatrice decide di lasciare Torino per salire in montagna e cercare sé stessa ma deve necessariamente fare i conti con un ambiente maschile, sia nella toponomastica che nelle persone. Viene infatti snobbata dal padrone del rifugio in cui vuole risiedere poiché donna e strangera. La sua ricerca del vero sé la spinge ad esplorare le montagne e ascoltarne le voci, sentendosi al contempo intimorita ed accolta da quell'ambiente che pian piano le diventa familiare. Timori e familiarità che percepisce anche nel legame con Elbio, giovane montanaro con cui crea una stretta intimità che si spezza al finire dell'estate, momento in cui Beatrice decide di rimanere in quota al rifugio e di non seguire Elbio a valle. L'inverno senza neve, tuttavia, le impone di rifare i conti con sé stessa e il mondo in cui ha scelto di vivere, aprendole nuovi scenari.
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